Il mondo delle investigazioni private è poco conosciuto da chi non ha mai usufruito dei servizi professionali di chi vi lavora. Questo porta, per esempio, a chiedersi come funzionino le indagini per la ricerca di eredi. Se ti stai facendo questa domanda, sei nel posto giusto. Nelle prossime righe di questo articolo, cercheremo di spiegare nel dettaglio di cosa si parla quando le si nomina.
Le indagini per la ricerca di eredi legittimi sono procedure di investigazione aventi lo scopo di individuare l’identità della persona – o delle persone – a cui spetta una specifica eredità nella sua totalità o in una sua parte. Viene da chiedersi a cosa servano dato che, nella maggior parte delle situazioni, quando qualcuno viene a mancare e ha dei beni mobili o immobili di entità economica ingente questi vengono ereditati dai parenti prossimi o, se in vita, dal coniuge.
Il motivo per cui molte persone si rivolgono a un investigatore privato per la ricerca di eredi è legato al fatto che, con la diffusione delle famiglie allargate, non è sempre immediato risalire alla linea di successione.
Entrando nel vivo della normativa vigente in questo campo, è doveroso ricordare che, a prescindere dal contenuto dell’eventuale testamento, ai cosiddetti eredi legittimari – coniuge, figli, parenti entro il sesto grado – spetta comunque una quota di eredità.
La situazione si complica nei casi in cui ci sono, come già accennato, eredi non nominati nel testamento. In questo frangente, si ricorre spesso a un investigatore privato in quanto, in molti casi, trovare i suddetti eredi significa avere maggiori possibilità di recuperare un credito.
Ricordiamo infatti che, come previsto dall’articolo 474 del Codice Civile, nel momento in cui si accetta un’eredità ci si fa carico automaticamente anche del patrimonio passivo, ossia dei debiti lasciati dal defunto.
Nei casi in cui, come già accennato, ci sono eredi legittimi non nominati nel testamento, è opportuno contattare un investigatore privato. Perché non è possibile scavare nel passato del parente deceduto, ricavare qualche nominativo e mettersi a cercare e seguire le persone in questione? Perché si rischia di venir denunciati per violazione della privacy o addirittura per condotte persecutorie.
Se si ha intenzione di operare in maniera legale, la cosa migliore da fare è rivolgersi a un investigatore. Il professionista in questione, dopo aver raccolto tutte le informazioni relative al passato del defunto, inizia, attraverso pedinamenti e riprese effettuate esclusivamente in luoghi pubblici – non si possono mettere microspie in macchina e nemmeno spiare interni privati tramite droni – fino ad arrivare, a fine lavoro, ad avere in mano una quantità di materiale sufficiente per stilare un report completo da presentare al cliente. Fondamentale è rammentare che, a differenza delle prove raccolte da chi, senza avere titoli professionali o licenze, si mette a scavare nel passato di un parente, quelle presentate dall’investigatore privato possono essere chiamate in causa nelle apposite sedi legali.
Nelle situazioni in cui si ha la certezza della presenza di eredi non nominati nel testamento, prima di accettare l’eredità è il caso di rivolgersi al professionista sopra citato. Per quanto riguarda la scelta, è il caso di evitare di focalizzarsi sul prezzo più basso. Le indagini per il rintraccio degli eredi sono tutto tranne che semplici e richiedono, alla base, un’importante preparazione da parte di chi le conduce, nonché attrezzature di entità economica notevole.
Concludiamo rammentando che il primo colloquio con l’investigatore privato – attenzione, è fondamentale parlare con il titolare – rappresenta un momento nodale per capire se ci si fida del professionista.
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