Come evidenziato dal rapporto e-commerce 2017 della Casaleggio Associati, tuttavia, si registra una piccola battuta d’arresto nell’ultimo anno solare con un fatturato stimato in 31,7 miliardi di Euro e un incremento del 10% sul 2015 (nella precedente edizione del rapporto, la crescita in percentuale rispetto all’anno precedente era stata del 19%).
Uno dei fattori che sta emergendo con sempre maggiore evidenza è il fatto che l’e-commerce sia un settore capital intensive. Chi i capitali li ha, o li trova, cresce, chi non riesce a trovarli perisce o, nella migliore delle ipotesi, viene acquisito. Ma vediamo nel dettaglio le statistiche più rappresentative del rapporto sull’e-commerce.
Per quanto riguarda i device utilizzati, i tablet registrano la crescita maggiore (+15,7%), seguiti dalle smart tv, in aumento del 10% in un anno.
Ci troviamo di fronte a un utente sempre più connesso, eppure la crescita dell’e-commerce risulta inferiore a quella del 2015. Questo è causato principalmente dalla carenza di offerta in alcuni settori, quali alimentari, moda, casa e arredamento. In questi settori, l’e-commerce è ancora poco sviluppato, mentre nei settori più maturi, come tempo libero, assicurazione e turismo, si registra una saturazione.
Turismo e tempo libero generano la percentuale più consistente del fatturato e-commerce, pari al 74%. È soprattutto il tempo libero a frenare la crescita complessiva del settore: nel 2016 ha generato il 43% del fatturato e risulta in leggera contrazione rispetto al 2015, quando generava il 45%.
I settori in crescita sono:
● Frictionless payments (Pagamenti senza attriti) – Una sfida importante per i siti di e-commerce riguarderà la capacità di garantire transazioni e pagamenti semplici e privi di attrito al fine avvicinarsi sempre più alle esigenze del cliente.
● Intelligenza artificiale e chatbot – Il 2017 sarà l’anno dei chatbot, robot che comunicano con i clienti in modo analogo alle persone fisiche. I dati indicano che i robot favoriscono le conversioni: gli utenti che utilizzano la chat interattiva spendono in media tra il 5 e il 30% in più, e il tasso di conversione è da 5 a 10 volte superiore, dopo una sessione di chat.
● Promozione online – Tra le attività di marketing e advertising più diffuse, prevale il Keyword Advertising (26% degli investimenti), seguito da SEO (19%) e Social Media Marketing (14%).
Risulta in netto calo l’investimento nei media tradizionali: televisione, radio e stampasi aggiudicano solo il 2% degli investimenti, contro il 6,4% del 2016.
Social Media
Per quanto riguarda la social media strategy sono sempre di più le aziende che desiderano aumentare gli investimenti sui social (51%) o che vogliono mantenere l’investimento costante (36%).
Facebook si conferma nuovamente il social media preferito dalle aziende italiane aggiudicandosi il 72% delle preferenze, seguito da Instagram (37%), che è cresciuto maggiormente per popolarità nel corso dell’anno passato.
In conclusione, possiamo affermare che le potenzialità dell’e-commerce in Italia sono enormi grazie alla maggior connessione dei cittadini e all’interesse dei privati verso gli acquisti online. Tuttavia, le aziende italiane non stanno investendo le necessarie risorse in questo settore e rischiano di rimanere irrimediabilmente indietro rispetto alla concorrenza internazionale. È giunta l’ora di un cambio di mentalità.
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