Preventivo del notaio: meglio chiederlo prima o dopo aver trovato casa?

Quella del preventivo del notaio è spesso una questione spinosa: devo chiederne solo uno o più? E qual è il momento in cui è meglio rivolgersi a questo professionista? E, ancora, cosa si dovrebbe considerare nel momento in cui ci si trova a valutare il preventivo del notaio? Domande cui spesso non si sa dare una risposta, anche perché, come è comprensibile, nel momento in cui si sta cercando casa la questione del notaio è forse l’ultima che viene in mente. Eppure non dovrebbe essere così: vediamo insieme perché e quando sarebbe bene muoversi per chiedere il preventivo di un notaio.

Se si sta cercando casa il primo passo è, naturalmente, quello di mettersi all’opera in modo autonomo o tramite un’agenzia immobiliare per trovare la soluzione che fa per le nostre necessità: posizione, stato dell’immobile, costo, eventuali opere da eseguire… insomma, una serie di operazioni che ben conosciamo a che ognuno affronterà a seconda delle esigenze. La “questione notaio” si affaccerà proprio nel momento in cui abbiamo trovato la casa che riteniamo essere quella giusta: sarebbe bene infatti rivolgersi a questo professionista prima di firmare qualsiasi documento che ci possa impegnare all’acquisto dell’immobile, soprattutto se – come spesso accade – questo impegno prevede il versamento di una caparra che potrebbe anche essere onerosa. Non è infatti raro il caso in cui l’acquirente si impegni all’acquisto, per poi scoprire proprio in fase di rogito che la transazione non può avere luogo a causa di irregolarità catastali o – peggio – della presenza di abusi edilizi. Spesso fortunatamente questi inconvenienti possono essere sistemati, ma: primo, non è sempre così; secondo: i tempi possono dilungarsi anche in modo considerevole. Quindi: chiediamo un preventivo al notaio prima di sottoscrivere accordi, chiedendo di eseguire le necessarie verifiche prima di giungere al rogito (anche perché così saranno già bell’e che pronte se tutto dovesse andare liscio, come si spera).

 

Preventivo del notaio tra verifiche, tasse e consulenza

Se abbiamo quindi stabilito il momento in cui muoversi, vediamo anche quali sono le principali voci che compongono il preventivo del notaio. Innanzitutto ci sono proprio le verifiche cui abbiamo accennato poco sopra: non è possibile dar luogo ad una transazione immobiliare riguardante ad esempio immobili non regolarmente accatastati o che siano in tutto o in parte abusivi, quindi il notaio si accerterà che non si verifichino queste condizioni. Sarà inoltre tenuto a controllare che sull’immobile non vi siano diritti di terzi, ipoteche o altri aspetti riguardanti la disponibilità stessa della casa in oggetto che ne possano diminuire il valore e di cui tutti i contraenti non siano a conoscenza. Tra le voci del preventivo del notaio troveremo poi naturalmente tutto ciò che riguarda la riscossione di tasse e imposte che provvederà a versare a nostro nome, il lavoro necessario per redigere l’atto, la sua firma, registrazione e conservazione, oltre alla necessaria consulenza nei confronti del suo cliente.

Questa è una parte molto delicata all’interno del preventivo del notaio ed è proprio qui che si gioca per la gran parte la personalissima scelta del cliente (in questo caso di norma l’acquirente dell’abitazione): fatte salve la competenza e l’integrità del notaio – due caratteristiche che sono alla base della professione – potremmo infatti scegliere solo sulla base della cifra scritta in fondo al preventivo, ma sarebbe certo buona cosa prendere in considerazione anche altri elementi, quali appunto il rapporto che si dovrebbe creare con il notaio nella fase di consulenza, spesso più importante di quel che si possa pensare.