Problemi nella produzione di mascherine

mascherineLe mascherine sono sempre state uno dei DPI (Dispositivi di Protezione Individuali) fondamentali in campo medico e sanitario, ma come ben sappiamo negli ultimi anni sono una presenza irrinunciabile nelle vite di tutti noi. A causa del Covid-19 la domanda di questi prodotti è aumentata in modo rapido ed esponenziale e molte aziende si sono reinventate iniziando a produrle.

L’attuale produzione di mascherine, a differenza di quanto avvenne all’inizio della pandemia, oggi è sufficiente a rispondere alle esigenze di proteggere dell’intera popolazione e questi DPI si sono dimostrati efficaci nel limitare la circolazione del virus.

Con l’aumento della produzione di mascherine, sono però aumentati anche i problemi che i produttori devono affrontare, molti dei quali legati alle cariche elettrostatiche. Le mascherine (indipendentemente da tipologia e modello) sono realizzate con materiali neutri che però una volta lavorati a velocità elevate, tipiche della produzione industriale, tendono a polarizzarsi. L’accumulo di cariche elettriche nei macchinari per la produzione di mascherine causa varie tipologie di problemi.

Si può notare un peggioramento nella qualità delle mascherine (prodotto finito) che non soddisfano più gli standard N95, un’altra possibile criticità è un più difficile allineamento di materie prime e semilavorati sulla linea di produzione, con conseguente aumento dei tempi di fermo delle macchine e del numero di scarti. I produttori si trovano quindi a dover affrontare costi non preventivati e che possono rivelarsi ingenti.

Come eliminare l’accumulo di cariche elettrostatiche nella produzione di mascherine

Le barre antistatiche sono dispositivi utili per neutralizzare l’elettricità statica non desiderata. Lavorano anche mentre i macchinari sono a pieno regime, eliminando efficacemente tutti i più comuni problemi che l’elettricità statica può causare in un sito di produzione.

Delle barre antistatiche o barre ionizzanti, possono risolvere gran parte dei problemi citati, grazie alla generazione di una nuvola di ioni che riporta i materiali ad uno stato elettrico neutro, eliminando quindi squilibri e di conseguenza scariche incontrollate e potenzialmente pericolose.

Le barre antistatiche consentono ai vari strati di materiale usati per la produzione delle mascherine di essere posizionati correttamente e rimanere in sede nel macchinario durante tutto il processo di lavorazione. Grazie a questi dispositivi, inoltre, i materiali non subiscono danni, non vengono ricoperti da polveri attirate dall’elettricità statica e l’eventuale energia che viene accumulata verrà scaricata a terra senza conseguenze.

L’impiego di barre ionizzanti evita rallentamenti o interruzioni nel processo produttivo, tiene la qualità dei prodotti nei range stabiliti, limita gli scarti di produzione e riduce il rischio che gli operatori prendano piccole, ma fastidiose scosse elettriche. Questi dispositivi evitano efficacemente l’attrazione di polvere e impurità sui materiali e sui macchinari e questo si traduce in un notevole vantaggio per la produzione.

Questa soluzione consente di allungare la vita dei macchinari, mantenere alta la qualità dei prodotti e tutelare la salute degli operatori. Piccole scariche possono infatti, con particolari condizioni ambientali, non rare nei siti produttivi, fare potenzialmente da innesco a incendi o esplosioni. Prevenire, gestire ed evitare questi fenomeni è come ovvio di fondamentale importanza per ogni azienda.